martedì 4 settembre 2018

ROMA di Alfonso Cuaron

Cuaron dopo tante incursioni nello spazio e nel fantastico torna sulla terra girando un film legato alla sua infanzia. La Roma del titolo è un quartiere di Città del Messico e il film, ambientato negli anni settanta, la usa come ambientazione principale per raccontare la storia di una giovane domestica impiegata presso una famiglia della ricca borghesia. Più che per il messaggio (il conflitto di classe risolto con la solidarietà tra donne abbandonate dai loro uomini), il film (vincitore del Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia 2018) colpisce per la bellezza delle immagini e della fotografia, con un caldo e neorealista bianco e nero.

SUSPIRIA di Luca Guadagnino - BALLETTI E SPLATTER D'AUTORE

Una ballerina americana si presenta ad una scuola di danza nella Berlino degli anni settanta e degli attentati terroristici. Nella scuola però non si insegnano solo piroette, e i suoi misteri attirano l'attenzione di un vecchio psicanalista sopravvissuto allo sterminio nazista. Suspiria tiene alta l'attenzione con teste che esplodono, ballerine torturate, vecchie deformate e artigli cadaverici, tutto condito con sangue a litri e budella esposte. Ma su questo film pesa forse un po' troppo il fatto di essere un remake del film cult (a torto o a ragione) di Argento di quarant'anni fa. Pur omaggiando l'originale attraverso scenografie e fotografia, il cinema raffinato di Guadagnino appartiene ad un'altra dimensione, e può essere un limite se non riesce a produrre la tensione di cui il film necessita. In ogni caso interessante l'accostamento dell'orrore di finzione con quello del terrorismo e dell'olocausto. E Tilda Swinton perfetta nella parte dell'enigmatica insegnante di ballo.