martedì 20 agosto 2019

VENT'ANNI FA USCIVA LA MINACCIA FANTASMA



L'attesa di un nuovo film di Star Wars; la curiosità di ritrovarsi in un mondo immaginario tanto amato, la curiosità per i più moderni effetti speciali; l'emozione di vedere completata un'epopea ormai entrata nella mitologia del cinema...
E poi gli spettatori si trovarono davanti un film lentissimo nella prima parte, con grandi attori che recitavano al minimo sindacale, incollati su bellissimi scenari in CGI, ma sempre incollati...un'epopea che doveva incominciare con un grandioso cappa e spada stellare, ed invece ci parla di mercanti che non vogliono pagare le tasse. E altro ancora. Ma soprattutto Jar Jar Bings.



Nel 1999 Star Wars tornava al cinema con Episodio 1 – La Minaccia Fantasma, ma, inutile forse scriverlo, fu per lo più una delusione.
Il fan si aspettava di ritornare al mondo di Luke e Leia, ma George Lucas aveva un progetto del tutto diverso per la nuova trilogia. Non voleva replicare la prima, ma raccontare la caduta di una democrazia verso la tirannia, e la caduta di un eroe verso la vendetta e la violenza.
Il presupposto era a dir poco ottimo, trattandosi di una serie di block buster. Peccato che, per esigenze di marketing che guardava soprattutto ad un pubblico giovanissimo, si infarcì il tutto di una quantità abnorme di effetti speciali e gag idiote messe in bocca a personaggi stupidi, che andavano in contrasto con i serissimi protagonisti. E, in rapporto a questi ultimi, c'è da ricordare soprattutto l'incapacità di Lucas di dirigere e far recitare a dovere il cast fantastico che si trovava tra le mani: Liam Neeson, Ewan McGregor, Natalie Portman....
In una scena un sottomarino viene assalito da un mostro, che viene fermato da un secondo gigantesco mostro che lo divora. Tre minuti dopo la scena si ripete con due creature diverse, così, giusto per spendere qualche milionata in computer grafica. In tutto questo Neeson e McGregor rimangono freddi come se non succedesse nulla intorno a loro. Una delle cose più tristi di tutta la saga Lucasiana.



Eppure qualcosa da salvare c'è in questo film delle origini. La battaglia finale su tre campi diversi in montaggio alternato ci restituisce lo spirito di Star Wars tanto amato. Ma soprattutto il duello con le spade laser è forse il più bello ad essere mai stato girato. Merito al cattivissimo ed efficace Dart Maul, ed a Neeson e McGregor, che almeno qui danno l'impressione di divertirsi. E ci sono alcuni elementi visivi nel film che erano e restano eccezionali, da rendere questo film un unicum rispetto a tutti gli altri della saga. Innanzitutto i vestiti e l'acconciatura della Regina Padme (Portman), debitori della cultura orientale, oggetti di tanto scherno, eppure potenti nella loro follia. E poi il caleidoscopio di colori nella città sommersa e nella battaglia finale: se il primo Guerre Stellari era figlio del '68 ma nato negli anni settanta, La Minaccia Fantasma ha in sé la policromia degli anni ottanta , anche se parlava in realtà dell'ultima decade dello scorso millennio.
Lucas ci avvertiva che le magnifiche sorti di quegli anni post muro di Berlino, le speranze di una crescita che non sembrava arrestarsi, la solidità di una superpotenza, avrebbero potuto essere messe facilmente in discussione. Così come realmente accadde. Così come ben ci rappresentò la sua metafora nei due film successivi (e anch'essi imperfetti).
Non era male l'idea, George, se solo non avessi incollato gli attori sul fondale...