giovedì 8 settembre 2011
QUANDO LANOTTE di C.Comencini
Se il pubblico comincia a ridere nelle scene in cui ci si dovrebbe commuovere, è un brutto segnale per un regista. Il film della Comencini vorrebbe raccontare il dramma di una madre depressa che arriva al gesto estremo di attentare alla vita del proprio figlio neonato. Un tema che purtroppo accompagna spesso le cronache nere dei giornali. Purtroppo la regista italiana non riesce ad affrontarlo con tutte le risorse che sarebbero necessarie, e presto ci trascina in una storia d’amore impossibile tra Timi e la Pandofli di cui sinceramente non ne sentivamo il bisogno.
E la comicità involontaria ad un certo punto si spreca.
Il passaggio migliore: lei “ti ho tenuto dentro di me per tutti questi anni”; lui “io ti sentivo nella gamba…”
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