martedì 20 febbraio 2018

THE SHAPE OF WATER (LA FORMA DELL'ACQUA) Di Guillermo del Toro

Il vincitore della Mostra di Venezia 2017 e tra i favoriti per gli Oscar 2018, e quindi simbolo del riscatto di un certo cinema di genere ma di qualità. Il film è una favola ambientata negli USA degli anni 50, una versione aggiornata de La Bella e la Bestia. Lo spunto può venire da King Kong (una creatura, strappata dal suo habitat selvaggio e portata nella civiltà, s'innamora di un'umana), ma il mostro viene direttamente dalla Laguna nera dell'omonimo film, tanto che potrebbe rappresentarne un sequel. Il tema di fondo è invece Spielberghiano, con i rappresentanti delle autorità statali e dell'esercito nella parte dei persecutori, e il diverso come vittima, come era in ET. Ma Shape of Water è anche un tipo fantascienza originale, che si fa strada tra romanticismo, eros, commedia, dramma, e addirittura nostalgia per i musical del passato. Il contesto è quello della Guerra Fredda ed il punto di vista è quello della protagonista, un'altra “diversa”, in quanto muta, i cui unici amici sono un artista gay che mal sopporta la vecchiaia, e una collega afro americana che mal sopporta il marito. Sarà la ragazza muta ad innamorarsi dell'uomo acquatico ed a combattere il fascismo che si può trovare tra le fila del potere anche quando è democratico. Del Toro, presidente di giuria della prossima Mostra del Cinema di Venezia, porta quindi sugli schermi un fantasy poetico, potente nelle immagini e nelle emozioni, parente stretto del suo Labirinto del Fauno, pur non raggiungendo gli stessi livelli.

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