domenica 19 novembre 2017

THE PLACE di P. Genovese

Un uomo (Valerio Mastandrea) resta seduto tutti i giorni nello stesso tavolino all'interno di un bar chiamato The Place. È solo, ma riceve le cicliche visite di sconosciuti che pongono a lui i desideri più profondi. Lui si limita ad ascoltarli e a chiedere loro un'azione, il più delle volte tremendamente crudeli, per vedere esauditi i loro sogni. Mentre questi sconosciuti arrivano al punto di rovinare le loro vite, spesso intrecciandole tra di loro, si chiedono chi sia questo uomo che riporta su un'agenda tutte le loro azioni e pensieri: un angelo, un demone, o un semplice manipolatore di persone per scopi ignoti? Paolo Genovese, dopo il successo di Perfetti Sconosciuti, gira il remake italiano di un serial americano, The booth and the end, portando una carrellata dei volti di mezzo cinema italiano (anche se non tutti al livello di Papaleo, Mastandrea e Giallini), e ci porta in una storia minimalista nella costruzione quanto surreale e ambiziosa nel contenuto. Di impostazione smaccatamente teatrale, avendo come unica location il bar, il film ci porta nei mille rivoli in cui si intrecciano i destini delle persone, ponendoci di fronte il tema: fino a che punto si è disposti ad arrivare per realizzare un desiderio? E quanto spazio il mostro che è in noi lascia alla speranza? E se i due elementi coincidessero? Il film non dà e non vuole dare risposte, così come gioca abilmente sulla natura del protagonista. Una colonna sonora troppo eccessiva nel sottolineare i momenti emotivi, e qualche incertezza nel montaggio (che guarda l'America ma non ci arriva), non sminuiscono un'opera interessante per trama e interpretazioni.

Nessun commento: